mercoledì 28 settembre 2011

Cinema e letteratura

Cinema e letteratura in ambito Iberico e Iberoamericano si presenta con una forte connotazione diacronica e diatopica, dovuta sostanzialmente al fatto che gli studiosi provengono da ambiti disciplinari molto differenti. Pertanto, gli interventi contenuti spaziano dalla Spagna barocca a quella contemporanea con le sue problematiche in tema di immigrazione e marginalità urbana; dal Messico popolato dai fantasmi di Pedro Páramo al Brasile magico di Guimarães Rosa; dalle cronache di conquiste fallimentari – leggi Álvar Núñez Cabeza de Vaca o Lope de Aguirre – alle vertiginose costruzioni narrative di Julio Cortázar; dalla Colombia di Andrés Caicedo, completamente estranea al Realismo Mágico imperante negli anni ‘60, al grottesco venezuelano di José Rafael Pocaterra. Quasi tutti gli interventi hanno preso in esame il problema e le strategie dell’adattamento cinematografico di un testo, non sempre letterario. A esempio, l’intervento su Werner Herzog si riallaccia alla tradizione di storie sorte dalle testimonianze sulla terribile spedizione lungo il fiume Marañón, mentre altre relazioni hanno preso in analisi film nati dalla letteratura sociologica o dalle inchieste giornalistiche che esplorano il disagio della società contemporanea (in città molto diverse e lontane come Buenos Aires, Madrid).
                                                                                Andrea Pezzè

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